MANIFESTO

EDUCHIAMO INSIEME! Famiglie, Figli, Scuole e Territorio

PER UN MANIFESTO EDUCATIVO DEL TERRITORIO DELLA BASSA BRESCIANA
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INTRODUZIONE

È entrato un vento nuovo nella casa di tutti -che è il mondo e la storia- e ci ha fatto percepire con forza che l’umanità è una sola e tutto quello che facciamo per crescere ed educare un figlio è fatto per tutti e ciò che ferisce un figlio, alla fine, ferisce tutti. Il vento nuovo ha portato via vecchia polvere, ha scombinato valori assodati, istituzioni e stili di vita, ma il vento nuovo ha aperto anche nuovi orizzonti di cui vogliamo insieme cercare le strade!
Il senso di incertezza e di precarietà che il vento nuovo della post-modernità e della globalizzazione ha portato con sé reclama una nuova alleanza tra Famiglie, Figli, Scuole e Territorio (associazioni culturali e sportive, servizi sociali, mondo del lavoro) e una ‘visione di futuro’ piena di speranza per l’educazione delle giovani generazioni, i nostri figli.
Il desiderio di avviare un movimento di pensiero, di buone pratiche e di ‘immaginazione’ sulla questione educativa è cresciuto nella CONSULTA DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE DI ORZINUOVI, promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione. Nel ‘movimento’ vorremmo coinvolgere tutti coloro che desiderano porre al centro dell’attenzione sociale e politica la questione educativa in termini forti e propositivi rinunciando al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo, sull’ingovernabilità dei bambini e degli adolescenti e sulla loro strutturale superficialità e irresponsabilità, sull’impossibilità di un lavoro ‘umano e umanizzante’. Cerchiamo alleati per condividere la responsabilità di creare un clima educativo nei luoghi dei propri compiti quotidiani, di diffonderne lo stile, rimettendo in discussione gli stereotipi culturali.
Ci rivolgiamo quindi a te, a tutti voi che vi dedicate alle giovani generazioni e lavorate per un futuro vivibile, per condividere ideali e valori del nostro manifesto (I PARTE); per leggere la situazione educativa di oggi in questa alternanza tra buone pratiche e problematicità (II PARTE); per formulare proposte sulle quali stabilire un patto tra i soggetti coinvolti (III PARTE).
Questo MANIFESTO -come una carta costituzionale- è una base di partenza per un lavoro che permetta al territorio di ripensarsi nelle sue responsabilità e nelle sue potenzialità educative. Esso contiene i cardini della condivisione comune e sarà un documento ‘aperto’ alle nuove sfumature e integrazioni che emergeranno dalle sensibilità dei protagonisti.
Dal manifesto elaboreremo insieme il PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA TERRITORIALE.

1. CI INTERESSA! (IDEALI/VALORI DA CONDIVIDERE)
LA FELICITÀ DI OGNI FIGLIO, DI OGNI FIGLIA. Ci interessa la felicità di ogni figlio e di ogni figlia che ‘viene al mondo’. Felicità è trovare un senso alla vita, appartenere ad un destino buono, abitare il mondo come casa di tutti e per tutti e che incomincia dalla cura delle relazioni, in famiglia, nel paese, nella scuola, nello sport, al lavoro. Ciò che fa felice e libero ogni figlio è responsabilità dei genitori e della generazione adulta. I nostri figli (bambini, ragazzi, giovani) hanno il diritto di ricevere dalla generazione degli adulti stili di vita per fare le loro scelte e costruire la ‘loro’ vita. I ‘valori’, prima di essere insegnati, si trasmettono con la testimonianza pratica. Nell’educativo tra tutti i più fragili sono i figli. Il bene comune è il consenso sui significati fondamentali dell’esistenza.
EDUCARE COME PRENDERSI CURA. La felicità di ogni figlio è questione non solo familiare, ma interessa il territorio e la politica. Ci interessa spenderci in favore del bene comune, attraverso l’educazione, la responsabilità personale, l’impegno pubblico, per un ethos condiviso. Occorre risvegliare i nostri desideri e la nostra passione civile perchè il territorio merita un futuro all’altezza del proprio patrimonio di cultura umanistica e scientifica, di passione civile e di solidarietà sociale, di fede cristiana.
PENSARE, FARE, IMMAGINARE. Se educare, cioè introdurre alla realtà e ai suoi significati, mettendo a frutto il patrimonio che viene dalla nostra tradizione culturale, è possibile e necessario ed è responsabilità di tutti, occorrono adulti (e ce ne sono!) che consegnino questa tradizione alla libertà dei figli, che li accompagnino in una verifica piena di ragioni, che insegnino loro a stimare e ad amare se stessi e le cose. Tutto ciò è possibile attivando pensiero, azione e immaginazione che promuovano, giorno per giorno, un dialogo e un’intesa tra le parti (famiglie, figli, scuole e territorio) per costruire un’immagine che evidenzi un corpo sociale unito e coeso. 

2.NELLA BELLEZZA E NEI NODI DELL’EDUCARE OGGI (UNA LETTURA)
I racconti di genitori ed educatori ci fanno scoprire la bellezza di educare, ma anche le fatiche. Educare è costruire un rapporto con il proprio tempo ed è scoprire il legame tra le generazioni, tra una ‘consegna’ e un ‘invio’ in una nuova narrazione umana.
EDUCARE: LA COSA PIÙ BELLA E PIÙ NECESSARIA DELLA VITA. Generare figli, crescere nel legame con loro attraverso lo sguardo, l’abbraccio, la mano; ma anche far sperimentare loro la bellezza della vita con il cibo, la cura, i baci; scoprirsi padre e madre nella relazione con i figli, ma anche sperimentarsi uomo e donna; accompagnare i figli nelle varie tappe della vita: con la mano nella fanciullezza e nell’infanzia; con lo sguardo nell’adolescenza; con il pensiero e l’affetto nella maturità; con la saggezza e l’esperienza nella vecchiaia; e in tutto questo sentirsi parte di una storia più grande che -anticipandoti- ti ha preso per mano; scoprire di appartenere ad una famiglia che è il mondo… Questa è l’esperienza che viviamo come genitori.
EDUCARE: LE FATICHE DI OGGI. Se educare è bello, tutti ne sperimentiamo anche le fatiche: la disillusione di molti genitori; la perdita di speranza dei figli; lo scollamento con le istituzioni (città, scuola, chiesa). I problemi educativi di oggi evidenziano l’indebolirsi del desiderio e una mancanza di regole, in favore di una scomposta onda di pulsioni sregolate. Crediamo che tornare a desiderare sia la virtù civile necessaria per riattivare la dinamica educativa della società.
I NOSTRI FIGLI, LE NOSTRE FIGLIE, COMUNQUE, CI INTERPELLANO. Nonostante educare sia faticoso, i nostri figli ci interpellano come generazione di adulti (genitori ed educatori, docenti e politici, imprenditori, sportivi) a dare loro risposte autentiche e vere. Perché c’è un momento in cui ogni figlio si domanda: che senso ha la mia vita, quale scopo, quale direzione dovrei darle? Perché i nostri figli continuano a ricercare libertà, amore nei legami, la bellezza del corpo, la solidarietà e insieme vivono la separazione tra intelligenza e affettività, la difficoltà di dialogo con gli adulti, l’incerta formazione dell’identità personale in un contesto plurale e frammentato; l’eclissi del senso religioso e l’offuscarsi della dimensione dell’interiorità... Riconoscendo la bellezza, ma anche i nodi e le fatiche dell’educare ci sentiamo coinvolti nel ‘preparare’ un presente e un futuro abitabile per tutti i nostri figli! 

3. UNA ALLEANZA TERRITORIALE PER L’EDUCAZIONE (PROPOSTE CONCRETE)
Con la meraviglia che nasce nel vedere ogni giorno figli crescere verso la felicità della vita, ma anche con il realismo sapiente dei nodi da sciogliere e con l’idealità che nasce dalla speranza vogliamo risvegliare passione educativa e responsabilità civile di educare come territorio, consapevoli che esso non è solo uno scenario su cui si svolge la nostra vita, ma anche il contesto che ci forma, ci educa, ci plasma.
 PRIMA PROPOSTA
UN PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ TERRITORIALE
Mentre il MANIFESTO PER L’EDUCAZIONE è piattaforma di valori condivisi, nel quale indichiamo i valori propositivi e i valori di prevenzione, il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ è traduzione degli impegni da assumere. Non solo un dovere di soggetti adulti veso i minori, ma anche preziosa occasione per rivedere e riscoprire sé da parte di adulti, istituzioni, soggetti sociali. Il PATTO che andremo a costruire vuole facilitare il dialogo fra le FAMIGLIE, LE SCUOLE, GLI STUDENTI (Infanzia, Primaria, Secondaria I°, Secondaria II°, Università), l’ORATORIO CON IL CAG, le ASSOCIAZIONI (Culturali, Formative, Sportive) e gli IMPRENDITORI (Industria, Artigiani, Liberi professionisti), per creare una sinergia basata sulla condivisione di strategie per un’alleanza educativa. Il PATTO è quindi all’insegna della corresponsabilità, sottoscritto da tutte le componenti la società territoriale.
 SECONDA PROPOSTA
LABORATORI DI PRATICHE EDUCATIVE, RELAZIONALI E DIDATTICHE
Vogliamo costituire Laboratori dove pensare e sperimentare la vita familiare, scolastica, sportiva. Questi Laboratori potranno offrire ai padri e alle madri, ai docenti e agli educatori, ai volontari e a tutti i cittadini modalità per riflettere sulla propria realtà educativa per avviare nuovi stili di vita dentro la quotidianità. Vogliamo valorizzare ciò che siamo e viviamo come istituzione per creare luoghi educativi, uscendo dall’isolamento, investendo e progettando condivisione, dialogo e informazione. Insomma ‘fare rete, annodando nodi’ tra famiglie, fra luoghi educativi e scuola, tra associazioni e gruppi con il territorio. Favorire stili di vita!
 TERZA PROPOSTA
UN FESTIVAL DELL’EDUCAZIONE: EDUCA
Questo percorso, ‘giocato’ nel quotidiano, dovrebbe sfociare nella promozione di un momento pubblico: un Festival dell’Educazione. L’evento, organizzato in collaborazione con movimenti e associazioni, sarà occasione per inaugurare una stagione fatta di elaborazione e assunzione di responsabilità, consentendo e favorendo la crescita di una nuova mentalità e di un’apertura dei cuori in merito all’educazione. «Alle nuove sfide dell’oggi non si può rispondere proponendo questa o quella verità cui educare i bambini e i giovani o elaborando semplicemente inedite e sofisticate metodologie didattiche. Queste sfide reclamano piuttosto una riflessione su cosa significhi offrire strumenti per interpretare il pluralismo della società complessa e aiutare a trovare il senso della propria esistenza, del futuro da realizzare insieme agli altri, dell’appassionarsi per ciò che si ritiene fondamentale e anche della sofferenza e della fatica di crescere» (dal manifesto di Educa_Rovereto).

Certi di una tua/vostra adesione,
insieme a tutti gli ‘appassionati dell’educare’
su questa strada vogliamo il cammino 
con sano realismo e impegno costante.
firmatari del Manifesto per l’EducazioneCONSULTA DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE DI ORZINUOVI
promosso dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione

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